Abstract

Questo contributo si propone di mostrare alcuni risultati preliminari di una ricerca in corso che intende studiare le implicazioni territoriali (sociali, economiche, ambientali) legate all'espansione del settore forestale in due regioni differenti dal punto di vista ambientale, sociale ed economico (Bío-Bío, in Cile, e Castilla y León, in Spagna). In particolare, si vuole evidenziare che significato e che valore si da al "territorio", studiando gli effetti di questa attività produttiva e la relazione con le narrazioni associate ai concetti di sviluppo e sostenibilità. In particolare, si presentano alcune riflessioni sul caso cileno. I risultati finora ottenuti inducono a pensare le relazioni socio-ecologiche nei termini di un'egemonia territoriale operata dalle principali società forestali sia in termini economici che culturali e politici. Tale egemonia si è strutturata e consolidata nel tempo attraverso un'appropriazione progressiva, in forma diretta e indiretta, dei terreni rurali, emarginando le altre attività produttive e proponendosi come l'unica alternativa che possa permettere una via di sviluppo alla regione. Le aziende forestali, nei casi in cui entrano in contatto con attività produttive "resilienti" all'espansione forestale, adottano pratiche di cooptazione, favorite dalla forza derivata dalla dimensione di holding multinazionale. Questa modalità d'azione emerge con il settore vitivinicolo della Valle dell'Itata, luogo di nascita della viticoltura cilena già dal XVII secolo.